Gli errori più gravi negli eventi commerciali

Gli errori più gravi negli eventi commerciali

Gli errori più gravi negli eventi commerciali: come evitare gli sbagli più comuni nella progettazione di eventi in gallerie, outlet e vie del commercio

Nel mondo degli eventi commerciali, partire senza una strategia chiara e condivisa è come organizzare un concerto… senza sapere se ci sarà l’orchestra.

Nell’ultimo episodio del nostro podcast “Amiche e Amici di WOW – Che Podcast!”, io (Luca Pecora) e Filippo Chiadò Puli abbiamo parlato apertamente degli errori che ancora oggi si commettono quando si progettano eventi in gallerie commerciali, outlet e vie del commercio.

Qui trovi una sintesi commentata – ma più articolata – di ciò che ci siamo detti. Un piccolo vademecum per chi lavora con (e per) le persone, dentro spazi pensati per accogliere, sorprendere e far vivere emozioni reali.


⚠️ 1. Gli errori più gravi negli eventi commerciali: Non coinvolgere chi lo spazio lo vive ogni giorno

C’è un errore che, purtroppo, vediamo ancora troppo spesso: progettare un evento “dall’alto”, senza nemmeno chiedere un parere a chi quello spazio lo conosce metro per metro.
Parliamo di commercianti, operatori, associazioni locali. Persone che sanno tutto dei ritmi del pubblico, dei giorni migliori, delle abitudini. Escluderle dalla progettazione significa creare un evento che sembra “calato dall’alto”, qualcosa che non appartiene davvero al luogo in cui si svolge.

Coinvolgere il commercio locale vuol dire:

  • Attivare un passaparola vero, fatto da persone che parlano con altre persone;
  • Rendere l’evento coerente anche a livello visivo, con vetrine e corner tematici;
  • Dare ai commercianti un ruolo attivo, che li faccia sentire parte di un progetto condiviso.

Ecco dove nascono gli eventi davvero “intelligenti”: non da un’idea astratta, ma da un dialogo reale con chi vive lo spazio tutti i giorni.


🎯 2. Gli errori più gravi negli eventi commerciali: Pensare che l’obiettivo sia vendere di più… subito

Un evento commerciale non è (solo) una promozione. Non si organizza per “fare cassa” in una giornata, ma per costruire relazione e fiducia.
Quando questo viene dimenticato, tutto si riduce a una corsa alle vendite e a un’esperienza frettolosa, magari anche un po’ forzata.

Cosa dovrebbe fare, invece, un evento ben pensato?

  • Invitare a vivere lo spazio in modo nuovo;
  • Far sentire le persone accolte, coinvolte, persino coccolate;
  • Lasciare un buon ricordo, che porti al desiderio di tornare.

💡 Lo sappiamo bene: la vendita vera avviene nei giorni successivi, quando la persona ripensa all’esperienza e decide di tornare. È lì che si gioca la partita della fidelizzazione.


🗓 3. Gli errori più gravi negli eventi commerciali: Trattare gli eventi come episodi isolati

Quante volte abbiamo visto eventi bellissimi… ma del tutto scollegati da un piano più ampio?
Capita spesso. Un evento organizzato “al volo”, magari anche riuscito, ma che non si inserisce in una narrazione, in una progettualità che parli anche al futuro.

Eppure, basterebbe poco per cambiare approccio.

Un calendario strutturato porta con sé:

  • Comunicazione anticipata, che costruisce attesa e curiosità;
  • Una gestione più fluida di logistica, personale, materiali;
  • La possibilità di far crescere un’identità coerente nel tempo.

Quando un evento diventa parte di una serie, non è più un momento isolato: diventa una promessa di continuità. E le persone, le promesse mantenute, se le ricordano.


🔄 4. Gli errori più gravi negli eventi commerciali: Dimenticare di progettare i flussi

Questo è un errore che può rovinare anche il più creativo dei format: non aver fatto bene i conti su quante persone potranno partecipare, per quanto tempo e in quali spazi.

Una cosa è pensare un’attività divertente, un’altra è immaginare come verrà vissuta da centinaia di persone in movimento. E se non si è pronti, ci si ritrova con file chilometriche, genitori frustrati e bambini annoiati.

I problemi più comuni?

  • Attese infinite e disorganizzazione;
  • Esperienze interrotte o incomplete;
  • Confusione generale che si ripercuote anche sulla sicurezza.

🎯 Noi, in Circowow, progettiamo ogni evento valutando con precisione:

  • Quante persone possono accedere in un’ora;
  • Come distribuire le attività per non creare “colli di bottiglia”;
  • Come bilanciare intrattenimento e gestione del flusso.

Un evento che “scorre” bene… si ricorda con piacere. Sempre.


🧱 5. Gli errori più gravi negli eventi commerciali: Spendere tutto sul nome, dimenticando l’esperienza

Ingaggiare un volto noto o acquistare una licenza famosa può essere una scorciatoia per attirare attenzione. Ma attenzione: se poi l’esperienza non è all’altezza, il boomerang è assicurato.

Abbiamo visto famiglie deluse per aver fatto ore di coda solo per una firma o una foto. In casi così, il valore percepito dell’intera giornata crolla. E con lui, la reputazione del luogo ospitante.

Il rischio è:

  • Spese alte per eventi con poco ritorno;
  • Pubblico che viene per “scattare” e poi sparisce;
  • Commercianti che restano ai margini e non vedono risultati.

✅ Meglio puntare su contenuti solidi, coerenti con il target, che abbiano una struttura narrativa, educativa o ludica.
Quando le persone partecipano, giocano, scoprono… portano a casa qualcosa. E, spesso, tornano con amici.


📉 6. Gli errori più gravi negli eventi commerciali: Non valutare mai i risultati

Troppo spesso si pensa che “l’evento sia andato bene” solo perché “c’era tanta gente”. Ma quanti hanno davvero partecipato? Quanto tempo sono rimasti? Si sono divertiti? Lo racconteranno?

Senza dati, tutto resta un’impressione. E con le impressioni non si cresce.

Raccogliere i KPI – anche in modo semplice – serve a:

  • Capire cosa ha funzionato (e cosa no);
  • Migliorare il format;
  • Dimostrare a chi investe che l’evento ha portato valore.

🎯 Oggi chi organizza eventi ha bisogno di misurare. Anche solo per sapere dove mettere meglio le energie (e il budget) la volta dopo.


📊 Cosa dicono i numeri degli eventi Circowow

In questi anni, con oltre 150 eventi progettati e gestiti in gallerie, outlet e distretti del commercio, abbiamo raccolto dati che parlano chiaro:

  • Il 78% dei partecipanti interagisce con almeno due attività proposte;
  • Le famiglie restano in media più di 90 minuti nell’area evento;
  • Nei contesti con eventi calendarizzati, il 42% del pubblico torna nei due mesi successivi;
  • Il 91% delle famiglie dichiara che tornerebbe volentieri a un evento simile;
  • L’85% dei negozi coinvolti percepisce un impatto positivo in termini di visibilità e passaggio;
  • I format diffusi generano un +32% di traffico pedonale interno rispetto a giornate simili senza eventi.

Ecco perché crediamo negli eventi intelligenti: non intratteniamo, attiviamo legami.


✅ Conclusione: le persone al centro, sempre

Un evento ben progettato non si giudica dalla quantità di palloncini. Si giudica da quello che lascia: un sorriso, un ricordo, una voglia di tornare.

“Le persone devono sentirsi accolte, ascoltate, valorizzate. Solo così l’evento ha senso.” — Filippo Chiadò Puli

E questo vale che tu stia lavorando in una grande galleria o lungo una piccola via del centro.
Gli errori si possono evitare. L’impatto si può costruire. Serve solo partire dalle persone.


🎧 Vuoi ascoltare l’episodio completo?

Trovi la puntata anche sul nostr canale SPOTIFY al LINK CHE TROVI QUI: https://open.spotify.com/show/4R0I7IKJxqPPuyBIFTGMmT


Noi siamo Circowow: Progettiamo eventi che funzionano, che coinvolgono, che lasciano il segno.
Se anche tu vuoi ripensare il modo in cui lo spazio commerciale dialoga con il pubblico, parliamone.

📩 Scrivici a: info@circowow.it 🌐 Scopri di più su: www.circowow.it

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