Giornata Mondiale del Gioco Caivano: il Gioco Diventa Possibilità
Il 28 maggio 2025 non è stato affatto un giorno come gli altri. A Caivano, nel cuore del Parco Verde, si è svolta una giornata che ha unito bambini, scuole, istituzioni e famiglie in qualcosa che assomigliava a una festa, ma che in realtà era molto di più: la Giornata Mondiale del Gioco Caivano.
Un evento che ha parlato di speranza, educazione, fiducia e bellezza. E di gioco, ovviamente. Ma non un gioco qualsiasi. Un gioco progettato con cura, che unisce e trasforma.

Un Progetto che Parte dai Bambini: La Co-progettazione Educativa
Quando, come WOW Srl, siamo stati coinvolti nell’organizzazione della Giornata Mondiale del Gioco Caivano, abbiamo deciso che il punto di partenza dovevano essere proprio loro: i bambini. Non volevamo solo portare loro dei giochi, ma costruirli insieme. È stato un principio guida fondamentale per noi: l’idea che il vero valore non risiede solo nel prodotto finale, ma nel processo che porta alla sua creazione, soprattutto quando questo processo è intrinsecamente educativo e partecipativo.
Abbiamo così avviato un percorso di co-progettazione educativa con le scuole del territorio. Questo non è stato un semplice programma di ascolto, ma un vero e proprio laboratorio diffuso. Per settimane, i nostri team si sono immersi nella realtà delle aule e dei cortili, trasformando gli spazi scolastici in vivaci centri di ideazione. In ogni aula, in ogni cortile, abbiamo ascoltato idee, sogni, richieste. I bambini sono stati incoraggiati a esprimere liberamente la loro visione di “gioco ideale”.
Questa fase è stata cruciale. Ci ha permesso di capire non solo cosa i bambini volessero giocare, ma anche come volessero interagire con gli spazi, quali fossero le loro priorità in termini di inclusività e accessibilità, e quali sogni nutrivano per il loro ambiente quotidiano. Era un’opportunità unica per dare voce a chi spesso è escluso dai processi decisionali che riguardano la propria vita. Abbiamo assistito a esplosioni di creatività sorprendenti, a dibattiti vivaci tra bambini su quale tipo di scivolo fosse più divertente o quale altalena potesse accogliere più amici. Abbiamo imparato dalle loro prospettive fresche e non contaminate.
Le abbiamo poi trasformate, passo dopo passo, in installazioni ludiche permanenti, nate per restare, e soprattutto, nate per essere vissute. Il processo di trasformazione delle idee in realtà è stato altrettanto partecipato e questo ha rafforzato il senso di appartenenza e interesse collettivo.
Ogni gioco orizzontale non era più solo un “gioco”, ma un pezzo della loro immaginazione concretizzato.
Questi giochi non sono arrivati “dall’alto”, ma sono nati dal basso, dalle esigenze e dai desideri della comunità più giovane, garantendo una risonanza e un’efficacia molto maggiori di qualsiasi struttura prefabbricata.


Il Valore del Rispetto, della Cura, della Responsabilità: Una Lezione dal Cuore
C’è un episodio che portiamo con noi da quella giornata, un momento che cristallizza il vero impatto di questo approccio partecipato. Avevamo appena completato l’installazione di uno dei giochi ed eravamo pronti ad aprirlo ufficialmente. Alcuni bambini ci si sono avvicinati e con una serietà disarmante, quasi solenne, ci hanno detto: “Non faremo entrare nessuno finché i nastri non saranno tolti. Saremo noi i vostri guardiani.“
Non dimenticherò mai quelle parole. Non perché fossero solenni, ma perché erano vere. Non erano state suggerite da nessun adulto, non erano frutto di una recita o di una lezione impartita. Erano nate spontaneamente dalla loro profonda comprensione del valore di ciò che era stato creato. Avevano capito che quel gioco era loro, che era il frutto delle loro idee, del loro impegno e della loro attenta supervisione. E proprio per questo doveva essere rispettato, protetto, custodito. Non come un bene altrui, ma come un tesoro personale e collettivo.
Questo è il potere del gioco quando è partecipato: crea senso civico. Non per imposizione, non per una serie di regole dettate dall’alto, ma per affetto. Quando i bambini si sentono co-creatori, custodi del bene comune, sviluppano intrinsecamente un senso di responsabilità e cura. Questo episodio è stato una lezione preziosa per tutti noi: il vero cambiamento sociale non si impone, ma si coltiva attraverso il coinvolgimento attivo, l’emozione e la percezione di un’appartenenza autentica. La cura di un gioco si traduce nella cura di un parco, la cura di un parco si traduce nella cura di un quartiere, e così via. È un effetto a cascata che parte da un singolo, potente gesto di appropriazione positiva.

Una Giornata che ha Messo Insieme Tutto: Numeri e Emozioni
Durante la Giornata Mondiale del Gioco Caivano, abbiamo visto succedere cose straordinarie. L’energia che si respirava nel Parco Verde era palpabile, un mix vibrante di gioia, curiosità e un inaspettato senso di unità. L’evento non è stato solo una somma di attività, ma un’alchimia di incontri e interazioni che hanno superato ogni aspettativa.
- Oltre 300 bambini coinvolti: Questo numero è molto più di una semplice statistica. Rappresenta 300 storie, 300 sorrisi, 300 paia di occhi che brillavano di entusiasmo. Ogni bambino era un protagonista, un esploratore, un artista. Le loro risate riempivano l’aria, un suono che non potremo mai dimenticare. Erano bambini provenienti da diverse scuole del quartiere, che per un giorno si sono ritrovati tutti insieme, uniti dal linguaggio universale del gioco.
- Attività ludiche inclusive e accessibili: Il nostro obiettivo non era solo portare giochi, ma creare un ambiente dove ogni bambino, indipendentemente dalle sue abilità, potesse partecipare pienamente. Abbiamo progettato giochi sensoriali per i più piccoli, percorsi motori stimolanti, aree per il gioco creativo e collaborativo. Ogni postazione era pensata per abbattere le barriere, sia fisiche che sociali. Abbiamo visto bambini con diverse abilità giocare insieme, imparare l’uno dall’altro, in un esempio tangibile di come l’inclusione non sia un’utopia ma una realtà possibile e meravigliosa. Le installazioni permanenti sono state cruciali in questo, progettate fin dall’inizio per essere accessibili e sicure per tutti.
- Una logistica gestita con precisione e umanità: Organizzare un evento di questa portata, in un contesto complesso come il Parco Verde di Caivano, ha richiesto uno sforzo logistico imponente. Ogni dettaglio è stato curato con meticolosità: dalla sicurezza dei partecipanti alla gestione dei flussi, dalla distribuzione degli spazi all’allestimento delle diverse aree gioco. Ma al di là della precisione tecnica, ciò che ha fatto la differenza è stata l’umanità con cui ogni membro del team ha operato. C’è stata attenzione per le esigenze di ogni singolo bambino, pazienza nelle interazioni con le famiglie, e una disponibilità costante a risolvere qualsiasi imprevisto con il sorriso. Questo approccio ha contribuito a creare un clima di fiducia e accoglienza.
- L’intervento e la partecipazione attiva del Ministro Zangrillo: La presenza di figure istituzionali di alto livello è stata un segnale potente. Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, non si è limitato a una visita di cortesia. Ha interagito attivamente con i bambini, ha osservato da vicino le attività, ha espresso il suo sostegno al progetto. La sua presenza ha sottolineato l’importanza del gioco non solo come attività ricreativa, ma come strumento strategico per lo sviluppo sociale e culturale, riconoscendo il valore dell’iniziativa in un’ottica di rigenerazione urbana e sociale.
- La presenza di Fabio Quagliarella e dell’arbitro Fabio Maresca: L’arrivo di personalità del mondo dello sport, come il calciatore Fabio Quagliarella e l’arbitro Fabio Maresca, ha aggiunto un’ulteriore dimensione di entusiasmo. Non si sono limitati a firmare autografi, ma hanno giocato con i bambini, hanno condiviso la loro passione per lo sport e i suoi valori. La loro partecipazione ha dimostrato come lo sport possa essere un veicolo potente per la trasmissione di principi come il fair play, la disciplina e il lavoro di squadra, e come possa creare un ponte tra diverse realtà, ispirando i giovani a perseguire i propri sogni.


Ma soprattutto, abbiamo visto bambini felici e fieri, attivi e attenti, in un clima sereno, collaborativo, autenticamente coinvolto. Questa è l’immagine che ci rimarrà impressa. Non solo bambini che giocavano, ma bambini che imparavano, che si relazionavano, che costruivano. Bambini che si sentivano al sicuro, valorizzati, parte di qualcosa di grande. Il Parco Verde si è trasformato, anche se solo per un giorno, in un luogo di pura gioia e di possibilità.


Il Valore Strategico del Gioco: Non Solo Divertimento, Ma Crescita e Resilienza
L’esperienza di Caivano ci ha rafforzato nella convinzione che il gioco non sia un semplice passatempo, ma uno strumento pedagogico e sociale di inestimabile valore. Spesso sottovalutato, il gioco è in realtà un laboratorio naturale per lo sviluppo di competenze fondamentali per la vita.
Innanzitutto, il gioco è il motore primario dell’apprendimento. Attraverso il gioco, i bambini esplorano il mondo, testano ipotesi, risolvono problemi. Imparano le leggi della fisica lanciando una palla, sviluppano il pensiero logico costruendo una torre, affinano la coordinazione occhio-mano afferrando un oggetto. Ma non solo: il gioco stimola la curiosità, l’immaginazione e la creatività, qualità essenziali in un mondo in continua evoluzione. Un bambino che gioca è un bambino che sperimenta, che non ha paura di sbagliare, che riprova ancora e ancora fino a raggiungere il suo obiettivo. Questa perseveranza è una lezione di vita che si impara divertendosi.
In secondo luogo, il gioco è un potente veicolo di socializzazione. Nei contesti di gioco libero e strutturato, i bambini imparano a negoziare, a condividere, a risolvere conflitti, a cooperare. Imparano il significato del “dare e avere”, del “mio e tuo”, del “noi e loro”. Questi sono i primi mattoni della cittadinanza attiva. A Caivano, abbiamo visto gruppi di bambini che inizialmente non si conoscevano, creare squadre, stabilire regole, aiutarsi a vicenda per superare un ostacolo. Queste interazioni spontanee costruiscono legami, abbattono pregiudizi e favoriscono un senso di comunità. Il gioco inclusivo, in particolare, insegna ai bambini a valorizzare le differenze e a collaborare con chi è “diverso”, promuovendo l’empatia e il rispetto reciproco.
Terzo, il gioco contribuisce allo sviluppo della resilienza emotiva. Il gioco permette ai bambini di esprimere emozioni, di affrontare sfide e di superare frustrazioni in un ambiente sicuro e protetto. Quando un bambino cade e si rialza, quando non riesce a vincere una partita e impara ad accettare la sconfitta, sta sviluppando la sua capacità di affrontare le avversità della vita. In contesti difficili come quello del Parco Verde, dove le opportunità sono spesso limitate e le sfide quotidiane sono molteplici, il gioco offre una valvola di sfogo, un momento di leggerezza e di pura gioia che è fondamentale per il benessere psicologico. Offre anche un’alternativa concreta a percorsi potenzialmente devianti, incanalando l’energia dei giovani verso attività positive e costruttive.
Infine, il gioco è fondamentale per la salute fisica e mentale. In un’epoca in cui i bambini trascorrono sempre più tempo davanti agli schermi, l’attività fisica all’aperto è più importante che mai. Il gioco stimola il movimento, migliora la coordinazione motoria, rafforza il sistema immunitario e contribuisce a prevenire l’obesità infantile. Dal punto di vista mentale, il gioco riduce lo stress e l’ansia, migliora l’umore e favorisce un sonno più riposante. La Giornata Mondiale del Gioco a Caivano ha offerto un’opportunità preziosa per riconnettere i bambini con la natura e con il piacere del movimento libero e spontaneo.
Oltre il Gioco: Il Modello Caivano come Esempio di Rigenerazione Sociale
L’esperienza di Caivano va ben oltre la singola giornata di festa. Rappresenta un modello replicabile di rigenerazione sociale attraverso il gioco e la partecipazione comunitaria. Il Parco Verde di Caivano, purtroppo, è un luogo che spesso balza agli onori della cronaca per le sue criticità sociali. Ma questa giornata ha dimostrato che è possibile innescare un cambiamento, partendo proprio dai suoi abitanti più giovani.
Il successo di questa iniziativa si basa su alcuni pilastri fondamentali che potrebbero ispirare progetti simili in altri contesti difficili:
- Coinvolgimento autentico della comunità: Non si tratta di “fare per” le persone, ma di “fare con” le persone. La co-progettazione con i bambini è stata la chiave di volta. Questo approccio garantisce che i progetti siano rispondenti ai bisogni reali della comunità e che siano sostenibili nel tempo, in quanto sentiti e custoditi dai diretti beneficiari. Ascoltare la voce dei bambini, dei genitori, degli insegnanti, e integrare le loro prospettive nel progetto, ha creato un senso di appartenenza e di proprietà che è raro da trovare in iniziative calate dall’alto.
- Collaborazione tra diversi attori: La Giornata Mondiale del Gioco Caivano è stata il risultato di una sinergia tra enti pubblici (scuole, Ministero), imprese private (WOW Srl, sponsor), associazioni sportive e figure della società civile. Questa rete di collaborazione è essenziale per mobilitare risorse, competenze e visioni diverse, creando un impatto più ampio e duraturo. Ogni attore ha portato il suo contributo unico, e la somma di questi contributi ha generato un risultato ben maggiore delle singole parti.
- Investimento in infrastrutture permanenti: Le installazioni ludiche create non sono state solo un allestimento temporaneo, ma strutture permanenti. Questo è un segno tangibile di un impegno a lungo termine verso la comunità. Questi spazi gioco diventano punti di riferimento, luoghi di aggregazione quotidiana che continuano a generare valore ben oltre l’evento iniziale. Sono un investimento concreto nel futuro del quartiere, un simbolo di speranza che resiste al tempo.
- Enfatizzare il valore educativo del gioco: Il progetto ha sempre messo in luce la dimensione pedagogica del gioco. Non solo intrattenimento, ma crescita, sviluppo di competenze, educazione al rispetto e alla cittadinanza. Questo approccio eleva il gioco da attività ricreativa a strumento di empowerment e di cambiamento sociale. La formazione degli insegnanti e l’accompagnamento dei bambini nel processo di ideazione sono stati elementi fondamentali per massimizzare questo impatto educativo.
- Comunicazione e visibilità: La presenza di personalità di rilievo e la copertura mediatica hanno contribuito a dare visibilità al progetto, non solo a livello locale ma anche nazionale. Questo è importante per sensibilizzare l’opinione pubblica sul potenziale del gioco e per attrarre ulteriori investimenti e supporti per iniziative simili. Raccontare la storia di Caivano in un’ottica positiva, lontana dagli stereotipi negativi, è fondamentale per costruire una nuova narrazione del territorio.
Le Sfide e le Prospettive Future: Mantenere Vivo lo Spirito di Caivano
Naturalmente, un evento di successo non risolve da solo tutte le complessità di un territorio. Le sfide a Caivano, come in molte altre aree complesse del nostro paese, sono profonde e richiedono un impegno costante e multidisciplinare. Tuttavia, la Giornata Mondiale del Gioco ha dimostrato che è possibile seminare semi di speranza e innescare processi virtuosi.
La sfida principale ora è mantenere vivo lo spirito di quella giornata. Questo significa:
- Manutenzione e valorizzazione degli spazi: Assicurare che le installazioni ludiche permanenti siano mantenute in buono stato e che diventino fulcro di attività continue. Questo richiede la collaborazione tra le istituzioni locali, le scuole e le associazioni del territorio per organizzare eventi, laboratori e momenti di aggregazione regolari.
- Formazione e coinvolgimento degli operatori locali: È fondamentale investire nella formazione di figure professionali e volontari locali che possano gestire e animare questi spazi, promuovendo il gioco educativo e inclusivo nel lungo termine. Coinvolgere le famiglie e i residenti nella cura e nella gestione dei beni comuni.
- Estensione del modello: Valutare la possibilità di replicare l’approccio di co-progettazione e partecipazione in altri contesti e su altre tematiche, creando una rete di “parchi del gioco” o di “centri di co-creazione” in aree disagiate.
- Monitoraggio dell’impatto: Misurare gli effetti a lungo termine di queste iniziative sulla qualità della vita dei bambini, sul senso di comunità e sulla percezione del territorio. Questo aiuterà a rafforzare l’argomentazione a favore di ulteriori investimenti in politiche ludiche e di rigenerazione urbana.
Un Grazie Speciale: L’Anima del Progetto
Ci sono tante persone che meritano un ringraziamento ma due in particolare vorremmo ringraziarle anche in questo articolo : Luca Vincent Pecora. Luca è socio di WOW, ed è stato il motore silenzioso ma instancabile dell’intero progetto. La sua dedizione non è stata solo professionale, ma profondamente umana.
Ha seguito ogni fase con passione: dalla fase embrionale della progettazione nelle scuole, dove ha trascorso ore ad ascoltare e disegnare con i bambini, trasformando le loro idee in progetti concreti e realizzabili; fino all’ultima vite fissata nei giochi, assicurandosi che ogni dettaglio fosse perfetto e sicuro. La sua attenzione al particolare, unita a una visione d’insieme chiara, è stata fondamentale.
Luca ha saputo guidare il team con un mix di autorevolezza e empatia, motivando tutti a dare il meglio. Ha dimostrato una straordinaria capacità di leggere il territorio, comprendendone le complessità, le sfide e le potenzialità, e adattando ogni scelta alle esigenze specifiche di Caivano. Non ha mai perso di vista l’obiettivo finale: creare un impatto positivo e duraturo sulla vita dei bambini.
E un ringraziamento altrettanto sentito va a Sara Pieretti, la mente creativa dietro il concetto del “Parco Giochi Diffuso“. È stata la sua visione originale a ispirare il modello di intervento che abbiamo adottato a Caivano, un approccio innovativo che va oltre il singolo parco giochi per creare una rete di spazi ludici integrati nel tessuto urbano, capaci di generare un impatto capillare e duraturo sulla comunità. La sua capacità di immaginare il gioco come un vero e proprio strumento di rigenerazione urbana e sociale è stata una guida preziosa per l’intero progetto.
A Luca, a Sara, e a tutto il nostro team che ha lavorato instancabilmente, va il mio più sincero grazie. Ogni persona, dal montatore all’educatore, dall’addetto alla logistica al responsabile della comunicazione, ha contribuito con dedizione e professionalità a rendere possibile questo sogno. Sono stati loro, con il loro impegno e la loro passione, a trasformare una visione in una splendida realtà.
La Giornata Mondiale del Gioco a Caivano è stata più di un evento: è stata una dimostrazione concreta di come il gioco, se ben progettato e partecipato, possa diventare una potente possibilità. Possibilità di riscatto, di crescita, di bellezza. Una possibilità per un futuro migliore, costruito con le mani e la fantasia dei bambini stessi.
E noi, come WOW Srl, siamo fieri di aver fatto parte di questa storia. Non vediamo l’ora di continuare a seminare semi di gioco e di speranza, un sorriso alla volta.
Quali altre iniziative credete possano trasformare il volto di una comunità, partendo dalle sue radici più giovani?
Per scoprire come possiamo impattare insieme in un territorio visita il sito www.circowow.it oppure scrivici nel form del sito e se stai organizzando un progetto al cui interno immagini di coinvolgere la comunità dei bambini e della famiglie.
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